domenica 25 dicembre 2011

è la prima guerra mondiale del terzo millennio, anche se molto probabilmente è scoppiata quando ancora il terzo millennio non era cominciato, risalire alla sua dichiarazione non è molto facile per i non addetti, perchè i cannoni stanno muti ed i deceduti non muoiono immediatamente e cruentemente nel contesto, ma con calma e da altre parti.
è una guerra strana e che purtroppo sta volgendo male per le sorti di chi l'ha scatenata, convinto di vincerla senza problemi, ed il passato è lo strumento più consono per prevedere il futuro.
le mosse che si stanno compiendo sono le stesse di tempi precedenti, ma con alcune piccole varianti moderne.
al tempo la propaganda diceva che le sorti del conflitto andavano come preventivato, e si chiedeva di donare l'ultimo oro per la giusta causa, che il futuro gratificante avrebbe reso ragione e felicità di questo sforzo.
oramai che questo trucco non funziona più, si impone di donare l'ultimo oro paventando la possibilità di rimanere non solo senza quello in un futuro, ma senza anche tutto il resto, e per farlo sapere non si utilizza una falsa propaganda sulle sorti positive che sta avendo lo scontro, ma si inviano emissari tecnici che spiegano con molto garbo e serietà che questo è il male minore per tutti, e soprattutto per chi, fra i "tutti", è più uguale degli altri.
e chi è più eguale degli altri ci crede, anche perchè le leve usate sulla sua ignoranza sono molto forti, ed il pensiero alla famiglia, ai figli, e quant'altre cose, sono piedi di porco (e due) che funzionano meglio della carota con l'asino.
crea la malattia e sarai sicuro di aver un cliente per il tuo farmaco, sia se la malattia è reale, sia se la malattia è virtuale, e sia se colui a rischio infezione non sei tu che la compri ma colui che la vende.

l'epilogo della storia alle nostre spalle è noto a tutti, con varianti geografiche si interpretano i fatti avvenuti in mille sfaccettature, ma l'epilogo è uno, indivisibile, e chiaro.

animale più uguale di tutti, prima di donare l'ultimo oro per poi diventare il nuovo partigiano che con l'aiuto (forse) di una nuova (ipotetica e quale?) coalizione soverchia colui che è diventato il tuo dittatore anche se fino a poco fa era il tuo messia salvatore, rifletti con coscienza se non il caso di imbracciare il tuo canto già da ora, ed ostacola colui che ti circonda con passione sperando in cuor suo che il tuo sacrificio si trasformi nel suo pass par tout per la sua salvezza.

siamo in guerra, non si sentono i botti e non si vede il sangue, ma la guerra ha sempre avuto un epilogo austero, soprattutto per il perdente, ed ancor di più per il perdente che ha tentato tutto fino all'ultimo sforzo.
alzare bandiera bianca quando ci sono ancora forze e soldati da impiegare nel conflitto forse può essere considerato vile, o forse può essere considerato coscienza, a seconda dei punti di vista, ma sicuramente provoca meno vittime di quanto verrà provocato dallo scontro (silenzioso) finale e dalle sue ripercussioni, sia nell'esercito impiegato che nell'ambito civile.